21.6.07

il bravo figlio e londra - part 2

14.6.07
La notizia, di per sé, è una bomba: il Lexotan è lì nella shop-bag di minimum fax ormai lacera, ma al controllo dell’aeroporto di Forlì non se ne accorge nessuno. Rimarrà lì per tutta la durata del viaggio. Chissà come e perché (ma in realtà io so come e perché…) non ne ho più bisogno, non ho più paura di questo suppostone bianco con le ali blu, non ho più angoscia. A bordo nessun terrorista vero o presunto (nessuna barba lunga, nessuna tunica, nessuno sguardo allucinato) e l’aereo spicca il volo mentre sono risucchiato nella lettura del nuovo libro di Giancarlo De Cataldo “Nelle mani giuste”. Dormo. Sogno forse, ma stavolta non ricordo. Atterro a Londra che nemmeno me ne accorgo.

«Le donne qui si vestono come vogliono», dice MG mentre prendiamo il primo di tanti caffé a in giro per Hampstead, il quartiere più cool a nord di Londra. Lui e CCG sono venuti a prendermi alla fermata dell’autobus, e abbiamo subito cominciato a raccontarci. «Devi scrivere tutto», gli ripeto mille volte. In confronto alla sua, la mia vita mi sembra una passeggiata.

Londra è un turbinio di colori, facce, abiti, scarpe, vetrine, insegne, giornali. Qui puoi scegliere la tua vita. Vestirti come vuoi, per dirla con il mio amico. L’ultima volta che sono venuto qui avevo quindici anni. Praticamente un’altra, di vita.

Entriamo in un negozio Vodafone per una scheda inglese e Mimmo, un imponente avvocato napoletano convertitosi ristoratore ci racconta come un suo subalterno gli abbia rubato, dice, 40-50 mila sterline. E di come lui non ci possa fare nulla per legge: «Ma sai che faccio? Aspetto, ma poi gli rompo il culo», dice con un ghigno che gli apre il sorriso. Promette che verrà alla presentazione portando una bottiglia di champagne…

La sera, da Christye’s, (www.christies.com) sorridenti ragazze bionde servono fiumi di champagne e deliziosi gamberetti tonno crudo tartine. Io, ubriaco, rimango a fissare in estasi “Waterloo Bridge, bad times” di Monet. All’asta a 6-10.000.000 £. Cerchiamo il quadro che MDP, la compagna di MG appena tornata dal tibet, segue per conto di un cliente, ma poi io me ne dimentico. Ho bevuto troppo. Lei indossa uno splendido kimono nero ricamato comprato nella terra del Dalai Lama, scarpette rosse e basse che fanno pendant con la borsetta dello stesso colore. Tutte le donne qui sono tutte bellissime. Ha ragine MG...

Numeri da giocare al lotto: 19, 56, 13, 47.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente segnali di vita...de cataldo l'ho letto, a me è piaciuto (anche se saranno inevitabili i confronti col romanzone criminale). Ora Vittò, sto leggendo un libro non male "Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani" di tale Fabio Geda...se ti capita...
I numeri li gioco, non si sa mai.

Belle notizie: forse riesco ad andare a vedere Vasco (gratis) e sicuro, settimana prossima esce il terzo capitolo del concerto grosso dei new trolls.

Buon week end a tutti
Marco