27.12.06

Il bravo figlio e 'o saraceno



















L’ultima data del “Bravo Figlio Tour” è andata, e io NON mi sono cacato addosso, non ho vomitato, non ho avuto nemmeno due linee di febbre, niente.
In compenso ho fatto un’intervista a Radio Flash (www.radioflash.to) dove ho parlato più di “LOST” che del mio libro con una DJ lost-addicted tanto quanto me; ho bevuto champagne con una traduttrice adorabile; ho attraversato Torino di notte a piedi; ho rivisto amici, amiche, e Giampo Coppa, il principe della psichedelia torinese (www.hiu.it/copparoni.html); cenato con Albertfield, il DJ più understatement che c’è, in una trattoria pugliese con karaoke napoletano e cornini lampeggianti…
Un anno se ne va, sto diventando grande. E, come ha detto uno dei due musicanti della trattoria, un bestione sui centoventi kili che suonava una tastierina-chitarra alla Sandy Marton: “E se non ci vediamo, buon anno”…

vb

12.12.06

Il bravo figlio e la figlia oscura

Leggo il bel libro di Elena Ferrante appena uscito. Curioso il titolo, intrigante la storia, una scrittura dolente. Mi aveva colpito il film tratto dal suo romanzo “L’Amore molesto”. Mi aveva colpito il libro “La frantumaglia”. Mi colpiscono le parole, e ciò che le parole riescono a evocare. Poi la scorsa settimana c’è questa lunga intervista su Repubblica, che mi fa molto pensare. Ma non per ciò che l’autrice dice, o risponde, ma per le domande del giornalista. Domande che pone a un’autrice che, stando alle note biografiche ufficiali, non dice nulla e non vuole far sapere nulla di sé. Un bel modo per “uscire dal mondo”, e dedicarsi solo alla scrittura. Cosa che, però, ultimamente non va molto di moda.
L’articolo integrale (con domande e risposte), è qui. www.edizionieo.it/recensioni_visualizza.php?Id=224

11.12.06

L’autore del bravo figlio e suo figlio



La foto di copertina non è mio figlio. E non sono nemmeno io. È una foto di un americano, credo, scelta dall’editore. Potremmo discutere, ma non lo facciamo.
Mio figlio, quello vero, ha mi ha disegnato. Sputato. Mio figlio, ne vado fiero, è un gran disegnatore. Chissà cosa penserà mio figlio quando leggerà questo libro. Chissà quando leggerà gli altri!
Magari sarà come il figlio di Nanni Moretti, che aveva sentito parlare di un film del padre, “Il
figlio nella stanza”! Oppure, come immaginava il grande, immenso, commovente Andrea Pazienza, nella storia in due puntate “Mio figlio”: «Lo stronzetto si legherà alla madre che gli farà leggere le cose che scrivevo quando avevo trent’anni». E, ancora, «Papà, ma quando ti facevi le pere usavi il citrico?»… «Gasp! E vaglielo a spiegare che un artista è un artista, e non si fa tutti i viaggi che racconta, mica Gericault c’è andato sul serio sulla zattera della medusa…» E a questo punto Paz immagina che il figlio, lo stronzetto, gli prende un librone d’arte e gli legge: «Leggi qua: Gericault, a seguito di quel naufragio, realizzò il suo quadro più celebre, la ‘Zattera della Medusa’» e allora Paz si disegna, alla fine della storia, furente in farmacia: «Mi dia trecento mila lire di profilattici!» Ma Andrea Pazienza, quello vero, non ha mai avuto un figlio, sfortunatamente. Gli avrebbe raccontato un sacco di storie. Belle storie. Sono sicuro.

4.12.06

il bravo figlio e le donne

susanna chiede, e io rispondo: "ma perchè hai una visione negativa della donna?
cioè perchè nei tuoi romanzi(visto che ho letto in paradiso e i racconti di natale)le tue donne sono sempre o madri incapaci o prostitute o donne di altri quindi amanti del protagonista? ... scusa l'invadenza. ma forse è più un bisogno mio di ricerca di immedesimazione che tuo"
io non credo di avere una visione negativa della donna. ho una visione negativa dell'essere umano, che è peggio peggio. voglio dire, sia il bravo figlio, che il pusher ameba di "in paradiso", sia gli altri personaggi che ho descritto, non se la passano molto bene: spacciatori, criminali, avanzi di galera... anzi, ti dirò di più, il bravo figlio si innamora sembre, di tutte le donne. e la "lola loren" del racconto di natale, per esempio, è una donna dolcissima per me. a una presetnazione un tizio mi fa: "perché Petra, la puttana albanese...". Petra puttana albanese? ma quando mai? chi ti ha detto che è una puttnaa albanese? immedesimazione. sì, credo che c'entri un po' questo, e io ci gioco a farti immedesimarti, per carità, lo scrittore fa questo. ma l'ultima cosa che ho è una visione negativa della donna. magari di qualche donna, ma non DELLA donna. viva ségolène royal, insomma. e pj harvey. e jenny seville. no?

persone che ho incontrato a catania e palermo

sono tornato a casa.
l’aereo per catania NON si è spezzato in due, come in LOST, e NON sono sopravvissuto nell’isola dei misteri, e soprattutto NON ho incontrato nessuna Ana Lucia, nessun orso polare, nessun fumo nero (a parte la cenere dell’etna). Però ho incontrato un giornalista con la coppola e le adidas, due dj troppo forti, una madre rompipalle e la sua dolcissima figlia, la sua bellissima amica ubriachissima che aveva appena compiuto 17 anni (!!!), una libraia con il vespone, un lettore balbuziente, due genitori (con il figlio a casa con la babysitter), un avvocato filosofo e suo figlio (uguale a me 20 anni fa), una libraia che ama i libri, una giornalista con la (mia) biblioteca nella borsa, un costruttore di asinelli, un’amica incinta, un’amica che non si è fatta vedere, una donna con un solo dente, la moglie di un artista, un pittore che costruisce pipe, uno sbirro che mi vuole bene, un fotografo che mi ha ritratto abbracciato a una pentola vecchia, un gatto che sale le scale di legno, un autista di pulmann che mi ha salvato la vita.
e prima, durante, dopo questi incontri ho capito anche che palermo non sarà mai la mia città, benché sia una bellissima città.