Il bravo figlio e la figlia oscura
Leggo il bel libro di Elena Ferrante appena uscito. Curioso il titolo, intrigante la storia, una scrittura dolente. Mi aveva colpito il film tratto dal suo romanzo “L’Amore molesto”. Mi aveva colpito il libro “La frantumaglia”. Mi colpiscono le parole, e ciò che le parole riescono a evocare. Poi la scorsa settimana c’è questa lunga intervista su Repubblica, che mi fa molto pensare. Ma non per ciò che l’autrice dice, o risponde, ma per le domande del giornalista. Domande che pone a un’autrice che, stando alle note biografiche ufficiali, non dice nulla e non vuole far sapere nulla di sé. Un bel modo per “uscire dal mondo”, e dedicarsi solo alla scrittura. Cosa che, però, ultimamente non va molto di moda.
L’articolo integrale (con domande e risposte), è qui. www.edizionieo.it/recensioni_visualizza.php?Id=224
2 commenti:
ho ascoltato con interesse la tua intervista con marino...
e sono arrivato ad una concluisione,confermata più o meno velatamente dai tuoi buoni propositi riguardo le "minchiate",forse tu stesso
sei una minchiata che cammina, non sono ancora sicuro se vivente o morente.
ti ricordo che "Le style est l'homme même".
ps:il libro che tuo figlio scriverà ricostruendo l'albero genealogico delle minchiate sarà sicuramente un best seller visto come vanno le cose nel mondo.
a presto
Charles
ops...ho pubblicato la mail!se ti capita cancellala!!!
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