28.1.09

Dice che Jenna Jameson...






















Dice che Jenna Jameson, la bellissima attrice ribattezzata “The Queen of Porn”, è incinta di due gemelli attesi per aprile. Nata Jenna Marie Massoli a Las Vegas il 9 aprile 1974, è figlia di un poliziotto italoamericano e una madre showgirl. Dice che proprio quest’ultima è morta quando Jenna aveva tre anni per un cancro alla pelle, e che, dopo aver partecipato a concorsi di bellezza e di ballo, Jenna è entrata nel mondo del porno per una vendetta contro l’allora fanzatino Jack che l’aveva abbandonata.
Protagonista di svariati gossip per le sue presunte relazioni con personaggi famosi, le sono state accreditate storie con Marilyn Manson, Tommy Lee, Britney Spears, Bruce Willis, Cindy Crawford, Dave Navarro (il chitarrista degli indimenticabili Janes’s Addiction) e Nicolas Cage. Dice che Jenna ha dichiarato pubblicamente la sua bisessualità, condividendo con l’altra attrice porno Nikki Tyler lo stesso talamo per molto tempo. Dice che è stata sposata due volte con i due attori “colleghi” Brad Armstrong e Jay Grdina, dai quali si è però separata.
Nel 2005 ha pubblicato la sua autobiografia "How To Make Love Like a Porn Star" (in Italia “Vita da pornostar”, Sonzogno), e diretto il primo film da regista “The Provocateur”.
Dice che la sua azienda “Club Jenna” fattura qualcosa come 30 milioni di dollari l’anno, e che la rivista Rolling Stone ha scritto di lei che ha “incorporato la star nella pornostar”. Dice che nel novembre del 2004 le è stato diagnosticato un cancro alla pelle, che fortunatamente è riuscita a sconfiggere, e che nel 2009, in una classifica delle 50 persone più sexy degli anni ’90 è arrivata trentottesima.
Dice che nel 2008 ha annunciato il ritiro dalle scene come attrice, che attualmente è fidanzata con il lottatore Tito Ortiz, che è anche il padre dei figli.

22.1.09

Dice che l’Harry’s Bar...






















Dice che l’Harry’s Bar di Venezia è uno di quei luoghi mitici in cui, varcata la soglia, si entra in un’altra dimensione. Dice che, essendo Venezia una città di fantasmi, al tavolo all’angolo in fondo alla sala si possano ancora incontrare Ernest Hemingway, o Orson Welles (e nonno Peppino), che erano habituè del locale quando i “giganti” soggiornavano per qualche tempo a Venezia.
Dice che il bar prende il nome da Harry Pickering, un giovane e ricco americano rimasto senza soldi e indebitato che, aiutato da Giuseppe Cipriani, allora barman dell’Hotel Europa, lo aiuta a rientrare in patria. Due anni dopo, rimessosi in sesto, Pickering restituisce il suo debito e aiuta Cipriani ad aprire un locale tutto suo. E dice che proprio in quel locale, ormai famoso in tutto il mondo, Cipriani inventò magnifici cocktails e appetitosi sandwich: uno su tutti, il “Bellini”. Dice che il celebre cocktail è composto da vino bianco frizzante (di solito Prosecco, o, come alternativa, Champagne), e polpa frullata e succo di pesca bianca. Dice che Cipriani lo chiamò così per via del colore rosato, che gli ricordava un dipinto del pittore Giovanni Bellini. Dice che ben presto il cocktail e il bar divennero famosi in tutto il mondo, tanto da aprire sedi in varie città (New York, Londra, Los Angeles, Porto Cervo, Hong Kong, Miami) e dice che un imprenditore francese instaurò addirittura una rotta commerciale con l’America per trasportare polpa di pesche bianche. L’ambiente raffinato e la clientela selezionata permettono di assaporare uno scampolo di paradiso in terra (oltre che piatti prelibati come il baccalà mantecato). Dice che al bancone dell’Harry’s si alternano molti simpatici barman, eleganti e prestanti come attori di film hollywoodiani, che parlano perfettamente inglese con la clientela internazionale. Dice che il Bellini è una garanzia anche d’inverno, perché la polpa e il succo di pesca viene congelato d’estate e servito ghiacciato insieme all’ottimo prosecco Cipriani, e che ne esiste anche una versione “non alcolica” servita con soda. Dice che l’Harry’s è il luogo perfetto dove festeggiare un compleanno da non dimenticare mai sorseggiando un paio di bicchieri di Roederer, l’ottimo champagne prodotto dalla Cristal (ma che costa molto meno di una bottiglia di Cristal).

http://www.cipriani.com

http://it-it.facebook.com/pages/Venezia-Italy/Harrys-Bar-Venezia/53552624898

21.1.09

Dice che Heroes...











Dice che Heroes Volume quattro: Fugitives, la travolgente terza serie televisiva statunitense prodotta dalla NBC, è appena finita nella programmazione americana con grande dispendio di mezzi e idee. Dice che ormai è un prodotto di nicchia per “very addicted”, e come per ogni buon tossico, una nuova puntata è l’ennesima dose di cui si ha bisogno per tornare in quel mondo ovattato fatto di superpoteri e normalità, di colpa e perdono, verità e menzogne, di presente e passato, di fumetti e vita reale.
Dice che ormai non ci si capisce più niente né dei buoni né dei cattivi, e che a ogni puntata si ribaltano le sorti di personaggi che, serie dopo serie, abbiamo cominciato ad amare, poi a odiare, poi di nuovo ad amare (in particolare i personaggi splendidamente tratteggiati come la madre Angela Petrelli, il padre Noah Bennet, i fratelli Petrelli e, su tutti, lo straordinario “eroe imbranato” Hiro Nakamura). Dice che la terza serie ha visto la comparsa del grande caratterista americano Robert Forster, in un ruolo molto importante, e che si è conclusa con un finale un po’ sbrigativo, ma un sottofinale da urlo: azzerati i conti tra i buoni e i cattivi, messe a tacere le minacce di distruzione totale, bisogna comunque fare i conti con una gran quantità di persone, sparse per il pianeta, che hanno la (s)fortuna di avere un superpotere. E dice che uno dei personaggi principali è a colloquio segreto con il presidente degli Stati Uniti, a bordo dell’auto presidenziale in una strada deserta, e che il presidente, nell’ultima inquadratura, si mostra di profilo, per farci scoprire che è un giovane uomo di colore. Dice che la serie, ideata da Tim Kring, è stata scritta e girata ben prima della vittoria di Obama, e che ha chiuso il suo terzo anno nel modo più coraggioso e poetico che si potesse ideare. Dice che, a questo punto, aspettiamo con ansia la quarta.
Dice che Obama è un eroe.

http://it.wikipedia.org/wiki/Heroes_(serial_televisivo)

http://www.nbc.com/Heroes/

http://www.heroesitalia.it/main.html

http://www.italiansubs.net/index.php?option=com_smf&Itemid=26&board=141.0

20.1.09

Dice che Maccio Capatonda...












Dice che Maccio Capatonda è un geniale attore e regista comico, autore di finti trailer, parodie di celebri film e pubblicità. Dice che in realtà si chiama Marcello Macchia, ed è nato il 2 agosto 1978. Molti dei suoi video, realizzati con feroce ironia nonsense, sono stati mandati in onda dai tipi di “Mai dire Lunedì” su Italia1 e su "All Music Show" di All Music. Dice che, «…la sua comicità si basa principalmente sulla parodia di comuni errori della lingua italiana o su termini usati raramente e in altri contesti; Capatonda fa parlare i suoi personaggi come buffi analfabeti che a volte inventano persino vocaboli pur di esprimersi…» (da Wikipedia). Dice che su YouTube è possibile vedere le decine di video, incluse quelle per “PlusValore”, l’azienda di credito, per cui ha ideato le esilaranti pubblicità della serie “So$$oldi”. Dice che Maccio Capatonda è quasi sempre l’unico attore, camuffato con parrucche e buffi cappelli, e che la sua ironia grottesca e politicamente scorretta richiama alla memoria quegli altri due geni di Matt Lucas e David Walliams, autori degli sketch tv “Little Britain” mandati in onda dalla BBC con enorme successo. Dice che Maccio Capatonda è un genio assoluto!

http://it.wikipedia.org/wiki/Maccio_Capatonda

http://it.youtube.com/watch?v=Vbm3c7GAGks

http://it.youtube.com/watch?v=rcUiXYemtaU&feature=related

http://www.sossoldi.com/

16.1.09

Dice che Ricardo Montalban...






















Dice che Ricardo Montalban è morto il 14 gennaio 2009, a Los Angeles, all’età di 88 anni. Dice che l’attore, nato come Ricardo Gonzálo Pedro Montalbán Merino, è nato in Messico ma ha lavorato molto a Hollywood, con il nome impostogli dai produttori di Ricky Martin. Ha preso parte in molte produzioni mainstream, impersonando spesso il ruolo del cattivo o dell’amante latino. La sua fama è dovuto soprattutto al personaggio di Mr. Roarke in “Fantasy Island”, in Italia “Fantasilandia”, in cui, insieme al fido nano Tatoo, esaudiva tutti i desideri degli ospiti dell’isola. Dice che ha preso parte a importanti film, tra cui “Mercanti di uomini” (1949), “Sayonara” (1957), “Fuga dal Pianeta delle Scimmie” (1971), “Una pallottola spuntata” (1988) e, da protagonista, a “Star Trek II: l'Ira di Khan” (1982). Caratterista poliedrico dallo sguardo magnetico, ha partecipato anche al celebre episodio “A Matter of Honor” (1976) del Tenente Colombo, e a un paio di episodi di “Dynasty” (1986), interpretando il personaggio ambiguo di Zach Powers. Dice che dal 1993 è stato costretto su una sedia a rotelle a causa di un vecchio infortunio alla colonna vertebrale subito sul set del film “Il cacciatore del Missouri” (1951). Dice che nessuno sa che fine ha fatto Tatoo, al secolo Hervé Villechaize.

12.1.09

Dice che Stieg Larsson...


















Dice che Stieg Larsson è un continuo e misterioso caso editoriale. Dice che lo scrittore svedese, autore della fortunata trilogia “Millennium”, è diventato famoso da morto, colpito a 50 anni da un infarto il 9 novembre 2004 nella redazione di “Expo”, la rivista per cui lavorava. Dice che in Italia è appena uscito “Regina dei castelli di carta”, il terzo volume edito da Marsilio, e che nel mondo abbia venduto qualcosa come 8 milioni di copie.
Dice che sfortunatamente l’autore non ha potuto vedere nemmeno un centesimo di questa fortuna, che però ha portato in tribunale la sua compagna di una vita, l’architetto Eva Gabrielsson, contro Erland e Joakim Larsson, padre e fratello, emotivamente lontani ma unici eredi legali, perché Stieg e Eva non erano sposati e per legge lei non ha diritto alle royalties dei libri del compagno.
Dice che lo scrittore francese Guillame Lebau ha vissuto tre mesi in Svezia per scoprire se esiste un quarto capitolo della saga, e ha pubblicato il libro inchiesta “Le mystère du quatrième manuscrit”: secondo le dichiarazioni raccolte in verità esisterebbe un altro manoscritto, ma sarebbe addirittura il quinto. Dice che il manoscritto (da 200 o 350 pagine) composto da Larsson prima di morire, avrebbe come argomento le reti neonaziste in Europa, e che sarebbe custodito nel pc portatile della rivista “Expo”, che è sempre stata dalla parte della compagna Eva nella battaglia legale. Dice che quest’ultima aspetti comprensibilmente di risolvere la questione prima di darlo alle stampe.
Dice che Larsson, grande fan di Pippi Calzelunghe, aveva progettato ben dieci episodi di “Millennium”, che chiamava scherzosamente «il mio fondo pensione». Dice che «Stieg era un femminista. Gli piaceva lavorare con le donne odiava gli ambienti solo di uomini. Le donne, d’altra parte, ne subivano il fascino… e questo non è sempre stato facile per me», ha dichiarato la compagna. E proprio una donna un po’ particolare è una delle protagoniste dei romanzi: Lisbeth Salander, l’affascinante haker protagonista della serie, è stata in passato vittima di violenze sessuali, cosa che rimanda a un reale episodio traumatico dell’infanzia di Stieg, che fu testimone impotente di uno stupro di una ragazza. Dice che sulla porta dell’affascinante Lisbeth c’è scritto “V. Kulla”, cioè “villa Villekula”, il luogo delle avventure di Pippi Calzelunghe. Dice che proprio la ragazzina dai capelli rossi ripeteva sempre «da grande voglio fare il pirata».
Dice che la casa di produzione svedese Yellowbird (di cui è socio anche Henning Mankell, scrittore e regista teatrale svedese trasferito in Mozambico, autore di recente dell’inquietante “Scarpe italiane”, nonché marito di Eva Bergman, figlia di Ingmar) produrrà la versione cinematografica della trilogia Millennium, per la regia del danese Niels Arden Oplev.
E dice che Carlo Fruttero, fine intellettuale con la passione per il giallo, e autore, insieme a Franco Lucentini del celebre “La donna della domenica”, abbia però stroncato “Millennium”: «ho provato di qua, di là, in mezzo, alla fine, qualche pagina da una parte e qualcuna dall’altra. Niente da fare. L’ho abbandonato molto volentieri al suo destino».

http://www.amazon.fr/Myst%C3%A8re-Quatri%C3%A8me-Manuscrit-enqu%C3%AAte-Mill%C3%A9nium/dp/2810001510

http://www.marsilioeditori.it/

http://www.imdb.com/title/tt1132620/

8.1.09

Dice che Antony...


















Dice che Antony Hegarty è alto un metro e novanta e, a dispetto di una voce così esile e angelica, è chiamato dagli amici “il gigante buono”. Nato in Inghilterra nel 1971, cresciuto tra Amsterdam e San Francisco, è approdato a New York, dove ha subito stregato tutti con la sua straordinaria voce così fragile eppure così struggente. Dice che le sue musiche sono strazianti ballate per quartetto d’archi, pianoforte e voce. Dice che Lou Reed e Laurie Anderson sono presto diventati i suoi mentori, ospitandolo su disco e dal vivo (“Animal Serenade” e “The Raven” di Lou Reed), come pure personaggi del calibro di Marianne Faithfull, Boy Gorge, Joan As A Police Woman, Bjork, Devendra Banhart, Diamanda Galas, CocoRosie e Current93. Dice che nel 2001 ha pubblicato un ep, “I Fell in Love with a Dead Boy”, con una cover di “Mysteries of Love”, di David Lynch e Angelo Badalamenti, e di “Soft Black Star”, dei Current93. Dice che “The Crying Light”, il suo nuovo disco appena uscito a nome Antony and the Johnsons, è forse il suo più maturo e compiuto. Dice che addirittura Franco Battiato l’ha voluto accanto a sé nel suo ultimo “Fleurs2”, a cantare il brano, scritto a quattro mani, “Del suo veloce volo”.

PS: dice che su "Rumore" di gennaio c'è una bella intervista del "maestro" Alberto Campo...
http://www.rumoremag.com/

4.1.09

Dice che Sam Shepard...






















Dice che Sam Shepard, 65 anni, è stato arrestato il 3 gennaio dalla polizia di Normal, Illinois, per guida in stato di ebbrezza a velocità eccessiva. Dice che il suo tasso di alcool nel sangue era il doppio di quello consentito, e la velocità superiore di 26 chilometri all’ora rispetto al limite di 48 chilometri all’ora. Dice che, dopo che è stato arrestato, il celebre attore e drammaturgo americano ha dichiarato che si era fatto un paio di birrette prima di rientrare in hotel in viaggio verso il suo ranch in Kentucky, dove vive con la bella moglie Jessica Lange, due figli, e i suoi amati cavalli. Dice che Shepard, voce dell’America “contro”, ha vinto il prestigioso Premio Pulitzer nel 1979 per il dramma “Buried Children”, e ha scritto le celebri sceneggiature di film come “Zabriskie Point” e “Paris, Texas”. Dice che nel 1975, non ancora famoso, è stato chiamato al telefono da Bob Dylan in partenza per il suo “Rolling Thunder Revue”, il folle tour con al seguito, tra gli altri, Joan Baez, Joni Mitchell, Allen Ginsberg e un giovanissimo T-Bone Burnett, per scrivere la sceneggiatura di un film on the road che non ha visto mai la luce. Dice che Shepard è riuscito solo a tenere un delirante ma affascinante diario di quella folle avventura ("Intanto prendo appunti per restare sano di mente"). Dice che il libro, corredato da bellissime foto e una grafica accattivante, è stato da poco tradotta in Italia da Cooper.