8.5.16
16.12.15
2.10.15
Spiritual...
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 18:05 0 commenti
28.7.15
26.7.15
8.4.15
Meditare, dormire e sognare (forse) con la musica di Jeff Bridges.
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 20:45 0 commenti
16.3.15
La Tigre è libera: C’mon Tigre live a Bologna
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 01:00 0 commenti
4.2.15
Hitsville, USA
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 17:12 0 commenti
14.1.15
6.1.15
25.10.14
Don’t tell the river: Mick Turner live in Bologna
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 23:18 0 commenti
12.7.14
23.4.14
Can We Really Party Today, Jonathan?
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 11:31 0 commenti
4.3.14
BILL CALLAHAN story
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 12:08 0 commenti
8.1.14
Just because you shot Jesse James, don't make you Jesse James...
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 19:00 0 commenti
7.1.14
Il suono del deserto
Odierete Los Angeles
Questa è una storia di musica e parole, e comincia dopo la mia nascita: 1973. Io ho poco più di sei mesi di vita quando Gram Parsons muore di overdose di morfina e alcol nella stanza numero 8 del Joshua Tree Inn. Personaggio chiave per capire l’evoluzione di buona parte del rock americano prodotto da quattro decenni a questa parte, Parsons ha 26 anni quando il suo cuore si ferma. Con la sua grazia, e la voce da angelo maledetto, ha sdoganato la musica country facendola uscire dai rigidi confini del genere, influenzando molti musicisti, uno su tutti il suo “gemello” Keith Richards.
(continua)
La poesia psichedelica di questo menestrello lascia senza parole, come la sua musica, che viene dal passato ed è suonata con strumenti d’epoca, ma è la più sexy che abbia sentito da molto tempo a questa parte. E Jonathan Wilson ride, quando glielo dico. “La musica sexy è buona musica, la musica che piace alle donne è ovviamente la musica migliore...”.
“Era sempre talmente fuori che cominciai a chiamarlo Gram Richards”, racconta Pamela Des Barres, la groupie numero uno di Los Angeles. Dopo l’incontro londinese, i due si rivedono a Los Angeles, quando Mick e Keith, con l’allora fidanzata Anita Pallenberg, arrivano per mixare Beggars Banquet con Jimmy Miller in consolle. Keith e Anita passano un sacco di tempo insieme a Gram, che li porta in gita nel suo posto preferito, il Joshua Tree National Park, a un paio d’ora dalla città. Sono strafatti di coca, mezzi nudi e suonano la chitarra in attesa degli Ufo.
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 18:23 0 commenti
28.11.13
Reading "No Strangers Blues" (NYC, 30.9.2013)
Siamo a Nuova York, io e il mitico Ricky Russo, davanti al Bowery Electric, uno dei posti più fichi di downtown, prima del suo "In Orbita Party". Aspettiamo King, il cantante dei Tangiers Blues Band, che mi accompagnerà, alla fine del reading, in una cover di "Me and the Devil" di Robert Johnson. Io non ho paura. Mi sto cacando addosso. Stavolta sono solo, io, la mia cigar box guitar, e la Silvertone 1448 del 1963 che ho comprato stamattina a Brooklyn da un fotografo della madonna, Matt Carr. Leggerò le prime pagine del nuovo romanzo, che sto ancora scrivendo, e che, al momento, ho chiamato "No Strangers Blues"...
il video è qui: http://youtu.be/GvyqxMNYx98
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15.11.13
Dice che Einaudi compie 80 anni...
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16.10.13
ciao Luigi Bernardi...
erano mesi che ti dovevo chiamare e non l'ho fatto. grazie di aver buttato il mio manoscritto nella spazzatura. grazie di avermi insegnato a usare la matita grossa invece che il radiograph. grazie di avermi fatto diventare uno scrittore. ciao Maestro.
v.
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8.10.13
No Strangers Blues on "America oggi" newspaper from NYC
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 13:19 1 commenti
24.9.13
Io non sono come te (reading)
http://youtu.be/50N2t3AVOuA
vb: voce, cigar box guitar e loop station
asso stefana: chitarra, lap steel e coppola
Festival S-Legami, Rocca di Ravaldino, Forlì
(17.5.2013)
prodotto da http://www.matitegiovanotte.it/
diretto da Gianluca "Naphta" Camporesi
http://www.naphtalina.com/
il racconto ebook in download gratis qui: http://www.bookrepublic.it/book/9788865860885-io-non-sono-come-te/
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11.5.13
Ho sognato Bob Dylan e Neil Young...
Ho sognato Bob Dylan. Bob mi chiedeva la mail, gliela scrivevo nel retro di un flayer del suo concerto ma non si scriveva, non riuscivo a scriverla, provavo a scrivere ma le lettere non si componevano. Poi mi giro e c'era anche Neil Young. Io dico nooo, Neil, anche tu qui... Poi è suonata la sveglia...
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28.9.12
Dice che "Io non sono come te"...
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6.9.12
Dice che Bill Fay...
Dice che Bill Fay è il Josef Zimmerman di "Io non sono come te". Quello vero...
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5.5.12
Dice che il #dukatour...
Dice che il #dukatour è stato "inventato" da Marilena Barbera, giovane e intraprendente produttrice di vino siciliano, e dice che è una "degustazione di vino e di storie". Dice che Marilena racconterà quattro dei suoi meravigliosi vini prodotti a Menfi (AG) in modo sostenibile e nel rispetto del territorio di mare da cui provengono, e che io accompagnerò la degustazione con la lettura di alcune pagine tratte dal mio romanzo “Il Duka in Sicilia” (Einaudi Stile libero). Dice addirittura che, durante la lettura, suonerò le mie “cigar box guitar” (lo strumento rudimentale autocostruito seguendo gli insegnamenti dei bluesman del Delta del Mississipi), con le quali costruirò dei tappeti sonori a cui aggiungerò loop e beat strumentali. Dice che, nelle varie date, ci saranno anche ospiti speciali che suoneranno con me, come Cesare Malfatti (ex La Crus), Stephen Ridley, Simone Mattiolo e altri. Dice che il vino di Marilena è buonissimo…
http://www.cantinebarbera.net/it/component/content/article/262.html
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24.2.12
Dice che New York...
Dice che New York è sempre New York, e dice che ho già nostalgia di tornare prima ancora di esserci andato. Dice che ci andiamo a marzo, io, matteo e il Duka... Bah. Cose di pazzi. Chi l'avrebbe detto mai. Da Palermo a New York, con una scatola di sigari...
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20.12.11
Dice che "Io non sono come te"...
Dice che "Io non sono come te" è il racconto di natale. Dice che è una storia musicale. Dice che si potrà leggere in download gratuito. Stay tuned...
http://vimeo.com/33656309
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 12:37 0 commenti
17.10.11
Dice che “Drive”…
Dice che “Drive” è un film senza tempo. Dice che è il film con cui il regista danese Nicolas Winding Refn ha vinto la miglior regia al 64° Festival di Cannes, e che è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore americano James Sallis.
Dice che il film, un noir claustrofobico ad alta velocità ma dai tempi dilatatissimi e dialoghi scarnificati, è un pugno allo stomaco, e sembra uscito dalla penna del miglior Jim Thompson.
Dice che la storia è una di quelle che, già dopo i primi minuti, fanno pensare la classica frase “che me ne frega a me di questa storia iperviolenta che finirà con una carneficina”, ma appena ci si abbandona alle inquadrature minimali, al ritmo dilatato, alle luci e alle ombre di criminali, borderline, pupe e puttane, si rimane senza fiato. Come a indossare un paio di stivali sfondati e smangiati dal tempo, che però riportano alla memoria ogni singolo rassicurante fottuto passo (falso?) fatto in passato. Come indossare una maglietta slabbrata, o un maglione bucato, che sa di tabacco e cenere e sesso.
Dice che Los Angeles è un corpo muto e perlopiù notturno, che gli attori si muovono dentro case e negozi e officine che non tradiscono i segni del contemporaneo, e anche i telefoni cellulari, che ogni tanto squillano come presagio di morte, funzionano in una bolla spazio temporale magistralmente orchestrata dal regista. Dice che complice di questa atmosfera da incubo a occhi aperti è la colonna sonora di Cliff Martinez, già collaboratore di Soderbergh in “Traffic” e “Solaris” (ma anche batterista con Captain Beefheart, Lydia Lunch e RHCP), che impasta abilmente basi acide anni ’80 e krautrock in un crescendo di tensione.
Dice che gli attori sono straordinari, a partire dal protagonista Ryan Gosling (che, come in ogni buon noir, è un personaggio senza nome), per arrivare al Ron Perlman del fondamentale “Sons of Anarchy” e all’immenso Bryan Cranston della definitiva serie tv “Breaking Bad”.
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 13:46 3 commenti
18.9.11
DIce che Tom Waits...
Dice che Tom Waits ha realizzato un video su youtube per lanciare il nuovo disco "Bad as me", prodotto insieme alla moglie Kathleen Brennan.
Dice che il video è una geniale presa in giro della paranoia delle case discografiche che soccombono di fronte alla potenza inarrestabile della rete, e dice che il finale è esilarante, con un buttafuori che perquisisce gli ascoltatiri che entrano in auto con Tom per ascoltare il disco nell'autoradio.
Dice che Tom Waits è un genio assoluto, e che l'ho sognato qualche notte fa che mi trattava malissimo e io mi sono svegliato e mi sono detto: "però, Tom Waits... me l'immaginavo diverso...".
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 21:26 3 commenti
17.6.11
Dice che "Il Duka in Sicilia"...
Dice che “Il Duka in Sicilia” prima era un film, che tutti volevano fare, e che nessuno ha mai fatto. Dice che il soggetto iniziale, di dieci paginette, ha vinto il Premio Sacher 2003, ed è stato pubblicato, sotto forma di racconto, su Alias-il manifesto. Dice che il libro, pubblicato da Einaudi Stile libero, sarà in libreria il 5 luglio. E non se ne parla più…
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 10:19 3 commenti
23.4.11
Dice che Tim Hetherington e Chris Hondros...
Dice che Tim Hetherington e Chris Hondros, due fotoreporter di guerra, sono stati uccisi il 20 aprile nella città assediata di Misurata dal fuoco di una granata. Inglese il primo, americano il secondo, erano due straordinari fotografi, vincitori dei più importanti premi internazionali per aver raccontato, con le loro immagini, gli aspetti più intimi e nascosti delle guerre del mondo.
Dice che Hetherington è anche l’autore del documentario “Restrepo”, sulla guerra in Afganistan, candidato all’Oscar e vincitore del Grand Jury Prize 2010 al Sundance Film Festival, e che ha vinto nel 2007 il World Press Photo per la foto di un soldato americano esausto in un bunker afgano. Dice che la motivazione del premio fu: “Questa immagine narra del crollo di un uomo e allo stesso tempo di un’intera nazione”, punto di vista simile raccontato nell’altro commovente e spiazzante lavoro del 2008, “Sleeping soldiers”, in cui mostra i soldati americani mentre dormono.
E dice che Chris Hondros non era da meno: amante di Mahler e degli scacchi, nel 2004 è stato nominato finalista per il Pulitzer nella categoria Breaking News, nel 2006 ha vinto il premio Robert Capa, il più prestigioso riconoscimento di fotogiornalismo per il suo lavoro sulla guerra in Iraq, e nel 2007 l’American Photo Magazine lo ha nominato “Hero of Photography”.
Dice che poche ore prima di morire, Hetherington aveva incontrato la giornalista Tiziana Prezzo, e le aveva detto "Per favore, tieni a mente che non esiste un posto sicuro a Misurata", e che il suo ultimo tweet, recita: "Nella città assediata di Misurata. Bombardamenti indiscriminati delle forze di Gheddafi. Nessun segno della Nato".
Dice che avevano entrambi 41 anni, e che sono morti per fotografare la Storia.
http://www.chrishondros.com/
http://www.timhetherington.com
http://conorclinch.blogspot.com/2011/04/rip-tim-hetherington-chris-hondros.html
Pubblicato da vittorio bongiorno alle 12:40 0 commenti